
Il Costa Rica ha dichiarato che lavorerà per revocare le «sanzioni» dell’UE dopo che il blocco ha inserito il Paese nella lista dei paradisi fiscali per non aver abolito o modificato gli aspetti dannosi del suo regime di esenzione dei redditi di fonte estera.
«Ho chiamato i miei omologhi, i ministri degli Esteri di tutti questi Paesi; con alcuni sono riuscito a parlare con i loro capi di gabinetto per spiegare la posizione del Costa Rica ed evitare qualsiasi conseguenza negativa derivante da questa situazione», ha dichiarato il ministro delle Finanze, Nogui Acosta, nel corso di un’intervista al programma Nuestra Voz, trasmesso su Canal 2.
A questo proposito, ha ribadito che la Costa Rica deve convincere e rendere «credibile» agli Stati membri che sta lavorando a queste riforme fiscali. «In modo che (…) ci diano la possibilità fino a ottobre, quando si riuniranno di nuovo, di poter dimostrare che il Costa Rica si sta muovendo nella giusta direzione», ha detto.
Acosta si riferiva alla scadenza di gennaio entro la quale queste misure avrebbero dovuto essere attuate. Il Ministro delle Finanze ha spiegato che il Paese aveva già detto all’UE a maggio che avrebbe dovuto intraprendere una riforma legislativa che non dipendesse dall’Esecutivo e che, quindi, avrebbe avuto bisogno di un periodo di tempo più lungo per farlo.
«C’è stato un cambio di governo a maggio, quindi è stata fatta una promessa al di fuori del suo mandato, e (ha) promesso all’Unione Europea che, entro il 1° gennaio 2023, questa riforma sarebbe stata in vigore», ha spiegato durante l’intervista, aggiungendo che, in effetti, il Costa Rica «non ha rispettato» questa scadenza.
A questo proposito, ha sottolineato che «la mancata adozione» di questi suggerimenti fiscali da parte dell’UE porta gli Stati membri a imporre «misure difensive». «È un nome che nella nostra lingua sarebbe una sanzione», ha detto.
Fonte: (EUROPA PRESS)






