Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ribadito che il piano di autonomia presentato dal Marocco per il Sahara Occidentale è una proposta «seria, credibile e realistica» per risolvere il conflitto, anche se il Fronte Polisario ha rifiutato in toto questa strada e ha insistito sulla necessità di concretizzare il diritto all’autodeterminazione dei Saharawi.
Blinken ha comunicato al ministro degli Esteri marocchino, Naser Burita, che «gli Stati Uniti continuano a considerare il piano di autonomia del Marocco come una posizione seria, credibile e realistica che ha il potenziale per soddisfare le aspirazioni del popolo del Sahara Occidentale», manifestando al contempo il «pieno sostegno» all’inviato delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, nei suoi sforzi per raggiungere «una soluzione politica duratura e dignitosa» al conflitto.
Il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha dichiarato che Blinken e Burita «hanno discusso degli sforzi per far progredire la pace e la sicurezza nella regione» e ha sottolineato il «ruolo stabilizzatore del Marocco di fronte a una serie di sfide in Medio Oriente e in Africa». A questo proposito, Blinken ha elogiato la «leadership» di Mohammed VI e il suo contributo alla «promozione della stabilità e della pace nella regione, compresi i suoi sforzi per ottenere un futuro sicuro e prospero per israeliani e palestinesi».
Lo stesso Blinken ha sottolineato, prima dell’incontro con Burita, che i due Paesi hanno una partnership «storica» che è stata «una forza importante per la stabilità, la pace, il progresso e la moderazione». Il Marocco ha dato prova di leadership nel lavorare alla normalizzazione (dei legami) con Israele e in aree di profonda importanza per il mondo, tra cui il cambiamento climatico e l’energia rinnovabile, dove il Marocco è stato un vero leader», ha detto.
Da parte sua, Burita ha sottolineato la «solida e storica amicizia» tra i due Paesi e ha affermato che i legami bilaterali «non sono mai stati così forti come ora». Sua Maestà il Re Mohammed VI apprezza questa partnership, basata sui nostri impegni comuni per la pace, la stabilità e la prosperità», ha dichiarato, secondo una trascrizione delle sue osservazioni fornita dal Dipartimento di Stato americano.
Lo stesso Burita ha recentemente affermato che una soluzione al conflitto sul Sahara Occidentale «può essere concepita solo nel quadro delle Nazioni Unite e sulla base del piano di autonomia marocchino», sottolineando la posizione «positiva» recentemente espressa sul piano da diversi Paesi occidentali, tra cui la Spagna. L’approvazione del piano di Rabat da parte di Madrid ha scatenato dure critiche da parte del Fronte Polisario, che sostiene che questo percorso »non giova alla pace e alla stabilità» della regione.
L’ex colonia spagnola è stata occupata nonostante la resistenza del Fronte Polisario, con cui è stata in guerra fino al 1991, quando le due parti hanno firmato un cessate il fuoco in vista di un referendum sull’autodeterminazione, ma le divergenze sul censimento e sull’inclusione o meno dei coloni marocchini ne hanno finora impedito lo svolgimento.
Il 14 novembre 2020, il Fronte Polisario ha dichiarato la rottura del cessate il fuoco con il Marocco in risposta a un’azione militare marocchina contro attivisti saharawi a Guerguerat, nella zona di de-escalation concordata, che i saharawi consideravano una violazione dei termini del cessate il fuoco.
Fonte: (EUROPA PRESS)