Un tribunale statunitense ha condannato una donna iraniano-americana a quattro anni di carcere per aver sostenuto finanziariamente un complotto per il rapimento dell’attivista dell’opposizione Masih Alinejad, residente negli Stati Uniti e fortemente critico nei confronti delle autorità iraniane.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dichiarato in un comunicato sul suo sito web che la donna, identificata come Niloufar Bahadorifar, residente in California, sarà anche posta sotto sorveglianza per tre anni dopo il suo rilascio.
Il procuratore statunitense Damian Williams ha dichiarato che Baharodifar «ha fornito sostegno finanziario a un piano spudorato per rapire un’attivista iraniana per i diritti umani che vive negli Stati Uniti e che il governo iraniano ha cercato di mettere a tacere per anni».
Gli sforzi di governi stranieri maligni per sopprimere la libertà di espressione e la protesta pacifica attraverso mezzi intimidatori o repressione non possono essere tollerati. La libertà di espressione è un principio fondamentale degli ideali americani e questo ufficio è orgoglioso di difenderla con ogni mezzo a nostra disposizione», ha dichiarato.
Il vice procuratore generale Matthew Olsen, della Divisione per la sicurezza nazionale del Dipartimento di Giustizia, ha inoltre sottolineato che «il governo iraniano ha dimostrato di voler adottare misure estreme per mettere a tacere i dissidenti e i critici in tutto il mondo, compreso l’uso della violenza sul suolo statunitense».
Stiamo ritenendo responsabile un individuo che ha violato le sanzioni statunitensi fornendo un sostegno finanziario che in ultima analisi ha sostenuto un piano di rapimento fallito guidato dal governo iraniano, sottolineando l’impegno del Dipartimento (di Giustizia) a consegnare alla giustizia coloro che aiutano in modo criminale il regime iraniano», ha affermato.
Da parte sua, il vicedirettore della Divisione di controspionaggio dell’FBI Alan Kohler Jr. ha sottolineato che la donna condannata «ha fornito sostegno a persone che hanno tentato di rapire un giornalista che vive a New York e che ha criticato il regime di Teheran».
Questo caso dimostra che il governo iraniano continuerà a prendere di mira i dissidenti anche al di fuori dei suoi confini, violando le sanzioni e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma soprattutto minacciando la sicurezza personale delle persone che vivono nel nostro Paese».
Bahadorifar è stato accusato di aver consegnato circa 476.100 dollari (circa 437.000 euro) attraverso più di 120 depositi individuali in banche statunitensi dal 2019. La maggior parte di essi era inferiore a 10.000 dollari (circa 9.175 euro) nel tentativo di evitare di essere scoperti dalle autorità statunitensi.
Nel luglio 2021 un tribunale statunitense ha accusato quattro iraniani di far parte di una cospirazione per il rapimento di Alinejad; Teheran ha dichiarato che l’accusa era «infondata», «ridicola» e «una storia inventata».
Alinejad è una nota attivista e giornalista iraniana che lavora come presentatrice e produttrice per il servizio in lingua persiana dell’emittente statunitense Voice of America e come corrispondente per Radio Farda. Ha sostenuto le manifestazioni in Iran dopo la morte in carcere, nel settembre 2022, di Mahsa Amini, arrestata perché avrebbe indossato il velo in modo scorretto.
Fonte: (EUROPA PRESS)