Il governo francese ha espresso «sgomento» per le recenti dichiarazioni dell’ambasciatore cinese a Parigi, Lu Shaye, che sabato ha affermato che i Paesi post-sovietici non hanno «uno status effettivo» secondo il diritto internazionale, suscitando forti critiche da parte dell’Ucraina e degli Stati baltici.
Un portavoce del Ministero degli Esteri francese ha espresso »piena solidarietà» a »tutti gli alleati e i partner colpiti» dalle affermazioni di Lu, sottolineando che tutti loro »hanno ottenuto una tanto attesa indipendenza dopo decenni di oppressione», ha riferito il canale televisivo francese LC1.
Lu ha inoltre sottolineato che l’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia nel 2014 è »illegale, secondo il diritto internazionale», dopo che l’ambasciatore cinese in Francia non ha dato una risposta concreta quando gli è stato chiesto se »la Crimea fa parte dell’Ucraina».
Nel frattempo, il principale consigliere presidenziale ucraino, Mikhail Podoliak, ha sottolineato in un messaggio sul suo account Twitter che »tutti» i Paesi emersi dalla disgregazione dell’Unione Sovietica »hanno un chiaro status sovrano secondo il diritto internazionale». Tranne la Russia, che ha assunto fraudolentemente un seggio nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha aggiunto.
»È strano sentire una versione assurda della ‘storia della Crimea’ dal rappresentante di un Paese che è scrupoloso nei suoi mille anni di storia. Se si vuole essere un attore politico rilevante, non si deve ripetere la propaganda russa».
Anche l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, si è unito ai rimproveri.
Ha dichiarato: «Inaccettabili i commenti dell’ambasciatore cinese in Francia che mettono in discussione la sovranità dei Paesi che sono diventati indipendenti con la fine dell’Unione Sovietica nel 1991».
L’UE può solo supporre che queste dichiarazioni non rappresentino la politica ufficiale cinese», ha aggiunto Borrell su Twitter.
Fonte: (EUROPA PRESS)