Più di una dozzina di persone sono state linciate e bruciate vive nelle strade di Port-au-Prince, capitale di Haiti, dopo che un gran numero di cittadini ha interrotto l’arresto di sospetti membri di una banda da parte della polizia nazionale haitiana.
Secondo la polizia, come riportato dall’agenzia Alter Presse, gli agenti hanno fermato un furgone su cui presumibilmente viaggiavano gli uomini armati ed erano nel bel mezzo dell’arresto quando i civili radunati intorno a loro sono intervenuti e hanno ucciso i presunti membri della banda.
L’agenzia, citando i testimoni dell’incidente, ha stimato in quattordici il bilancio delle vittime, anche se le autorità non hanno confermato una cifra esatta. I testimoni hanno anche raccontato che i civili hanno aggredito i morti e li hanno cosparsi di benzina prima di dargli fuoco.
Port-au-Prince ha registrato un’impennata di violenza negli ultimi mesi. Il vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha dichiarato lunedì che la violenza «ha raggiunto livelli allarmanti».
Secondo i nostri partner umanitari, tra il 14 e il 19 aprile, gli scontri tra bande rivali hanno ucciso quasi 70 persone, tra cui 18 donne e almeno due minori, e altre 40 sono rimaste ferite».
Il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per Haiti, Ulrika Richardson, ha ribadito in una dichiarazione «l’importanza di garantire l’accesso umanitario, così come la protezione e il rispetto della salute, dell’istruzione e delle infrastrutture critiche, compreso l’approvvigionamento idrico».
Le recenti crisi politiche e umanitarie ad Haiti hanno lasciato quasi cinque milioni di persone, metà della popolazione del Paese, in una situazione di carestia acuta. La situazione è stata aggravata da una guerra di territorio tra una coalizione di bande della regione.
Fonte: (EUROPA PRESS)