L’African National Congress (ANC) ha smentito martedì di aver proposto un ritiro «immediato» del Sudafrica dalla Corte penale internazionale (CPI) in seguito alle dichiarazioni del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa sull’imparzialità della Corte.
Si è creata l’impressione sbagliata che si possa prendere una decisione categorica su un ritiro immediato (dalla CPI)», ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che questa possibilità sarebbe solo «l’ultima spiaggia».
Nella dichiarazione, l’ANC ha precisato che l’organismo ha discusso in una conferenza stampa l’opzione di rivitalizzare il protocollo di Malabo, nonché la necessità di «modificare la legislazione nazionale» per quanto riguarda le procedure legali sullo Statuto di Roma.
Ramaphosa ha precedentemente affermato che l’ANC è favorevole a una rottura diretta del Sudafrica con la CPI. Il partito, ha affermato, ritiene che questa sia la «cosa più prudente da fare», sostenendo che la Corte con sede all’Aia avrebbe posizioni di parte su alcune questioni.
Il presidente sudafricano, che ha ricevuto il suo omologo finlandese, Sauli Niinisto, ha detto che la posizione del suo governo è sempre stata «molto chiara» sulla guerra in Ucraina e che «i conflitti si risolvono attraverso i negoziati», una «lezione» che ha detto di aver preso da Nelson Mandela.
In agosto il Sudafrica ospiterà il vertice dei leader dei BRICS, che riunisce la Russia e altri Paesi. La possibile partecipazione di Putin ha già iniziato a far discutere, dato che le autorità sudafricane sarebbero teoricamente obbligate a trattenere il leader russo in virtù degli impegni assunti con lo Statuto di Roma.
Fonte: (EUROPA PRESS)