
La Trump Organisation, la società dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha presentato lunedì un ricorso contro la nomina di un esperto indipendente per la revisione delle sue attività commerciali, dopo essere stata accusata di presunte attività fraudolente.
La decisione arriva una settimana dopo che il procuratore generale di New York Leticia James ha presentato la richiesta, che è stata accolta dal magistrato incaricato del caso, il giudice dello Stato di New York Arthur Engoron, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Gli avvocati delle società hanno sostenuto che Engoron ha «oltrepassato i limiti» chiedendo che sia un ente di controllo esterno a monitorare l’Organizzazione Trump mentre affronta la causa intentata da James.
Il team legale di Trump aveva già sostenuto che il procuratore generale non ha l’autorità legale per chiedere un’ingiunzione nominando un esperto e portando avanti la causa, ma questa argomentazione è stata respinta da Engoron.
La nomina di un esperto proibisce in via preliminare alle società di Trump di vendere, trasferire o disporre di beni non in contanti senza aver prima fornito un preavviso scritto di 14 giorni all’ufficio del procuratore generale e al tribunale. Inoltre, ordina la nomina di un controllore per garantire il rispetto dell’ordine, come riporta Usa Today.
In questo senso, l’Organizzazione Trump deve consentire all’esperto di accedere ai bilanci e a «descrizioni complete e accurate della struttura e delle partecipazioni e degli asset liquidi e illiquidi dell’Organizzazione Trump».
Il procuratore generale di New York ha difeso la decisione del giudice, affermando che essa garantirà che Donald Trump e le sue società «non possano continuare la vasta frode» che avrebbero scoperto.
«Nessuna azione legale, tattica dilatoria o minaccia fermerà la nostra ricerca di giustizia», ha aggiunto, secondo il giornale.