
Il ministro degli Interni giapponese, Minoru Terada, si è dimesso domenica per uno scandalo di corruzione, in quella che è la terza dimissione dal governo del primo ministro Fumio Kishida in meno di quattro settimane.
«Ho appena presentato le mie dimissioni al primo ministro», ha dichiarato domenica il ministro, imputando le sue dimissioni a «problemi politici» che non potevano «diventare un ostacolo».
La rivista «Shukan Bunshun» ha riferito che Terada ha pagato circa 40.000 yen (280 euro) come ricompensa a sei membri dell’assemblea locale del suo collegio elettorale nella prefettura di Hiroshima per il loro sostegno alla sua campagna elettorale nell’ottobre dello scorso anno. Tali pagamenti sono vietati dalla legge elettorale per le cariche pubbliche.
Il ministro aveva anche ammesso in Parlamento che il suo gruppo di sostegno locale aveva indicato una persona deceduta come tesoriere nel suo rapporto annuale di raccolta fondi politici.
Terada, uno stretto collaboratore di Kishida che ha ricoperto il ruolo di consigliere speciale prima di assumere l’incarico di gabinetto, ha insistito sul fatto di non essere responsabile dei documenti, in quanto il gruppo di supporto è diretto da qualcun altro, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale giapponese Kyodo.
Secondo l’agenzia di stampa, Kishida intende nominare il suo vice del Partito Liberal Democratico ed ex ministro degli Esteri, Takeaki Matsumoto, come successore di Terada, secondo una fonte vicina al primo ministro. L’annuncio sarà ufficializzato lunedì mattina.
Il 24 ottobre, il ministro della Rivitalizzazione economica, Daishiro Yamagiwa, ha rassegnato le dimissioni per i suoi legami con la Chiesa dell’Unificazione, ora bersaglio di critiche dopo che l’assassino dell’ex primo ministro Shinzo Abe ha denunciato i rapporti tra l’organizzazione e i politici giapponesi.
Più di recente, l’11 novembre Kishida ha licenziato l’allora ministro della Giustizia Yasuhiro Hanashi in seguito a commenti futili sulla pena di morte.
L’approvazione del governo del primo ministro giapponese è ai minimi termini: solo il 33%, secondo l’ultimo sondaggio dell’emittente pubblica giapponese NHK, il più basso da quando è stato eletto primo ministro nell’ottobre 2021.
Si tratta del quarto mese consecutivo di calo di consensi per il gabinetto di Kishida e la percentuale del 33% è scesa di cinque punti rispetto al mese precedente. Al contrario, la disapprovazione dell’operato del governo Kishida è aumentata di tre punti, raggiungendo il 46%.