
La polizia e le forze di sicurezza iraniane hanno risposto con grande violenza, secondo i testimoni della DPA, a una protesta nella città curda di Mahabad, nel nord-ovest del Paese, sabato sera, dove la polizia antisommossa era presente con carri armati e ha sparato indiscriminatamente sui manifestanti.
La città è rimasta temporaneamente senza elettricità mentre i residenti evacuavano i feriti. Non si sa ancora se ci sono vittime.
L’agenzia di stampa Tasnim ha fornito un resoconto diverso della situazione, sostenendo che «terroristi armati» hanno appiccato il fuoco a case private e strutture pubbliche nella notte di sabato, scatenando il panico in tutta la città.
Diversi leader dei presunti gruppi terroristici sono stati arrestati, ha dichiarato Tasnim, citando le autorità di sicurezza locali.
Domenica, la magistratura iraniana ha convocato cinque attrici e altre personalità pubbliche del Paese per spiegare il loro sostegno alle proteste contro la morte in carcere della giovane curdo-iraniana Mahsa Amini, arrestata perché avrebbe indossato un velo sbagliato.
Le attrici sono state identificate dall’agenzia giudiziaria ufficiale iraniana Mizan come Elnaz Shakerdost, Mitra Hayar, Baran Kaushari, Sima Tirranzah e Hengeme Ghaziani, tutte citate per aver pubblicato non meglio precisati «contenuti provocatori».
Da domenica, le pagine di Golmohammadi e Kosari non erano più disponibili su Instagram.
Secondo Mizan, la Procura di Teheran ha convocato anche l’allenatore della squadra di calcio Persepolis FC Yahya Golmohammadi e gli ex deputati riformisti Mahmud Sadeghi e Parvaneh Salahshouri.
Almeno 342 persone sono state uccise, tra cui almeno 43 minori e 26 donne, durante la repressione delle autorità contro i manifestanti per la morte di Amini, secondo l’ultimo bilancio stilato questa settimana dall’ONG Iran Human Rights.