Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo francese Emmanuel Macron hanno elogiato il ruolo della NATO in un contesto internazionale segnato dalla guerra in Ucraina e dal crescente ruolo della Cina nell’arena geopolitica.
«I presidenti hanno riconosciuto l’importanza di una difesa europea più forte e più capace, che contribuisca positivamente alla sicurezza transatlantica e globale e che sia complementare e interoperabile con la NATO», hanno dichiarato nella loro dichiarazione congiunta dopo il ricevimento del presidente francese alla Casa Bianca.
In questo senso, hanno sottolineato che le operazioni in Bosnia o le missioni di addestramento in Ucraina contribuiscono «positivamente» alla «sicurezza transatlantica» e che intendono cooperare per migliorare le esportazioni di difesa.
Hanno inoltre sottolineato il concetto di deterrenza nucleare come elemento «fondamentale» della NATO. «Hanno ribadito che lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l’aggressione contro l’Alleanza», hanno dichiarato.
Nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina, entrambi i leader occidentali hanno condannato l’annessione del territorio ucraino, denunciando i crimini di guerra nel Paese. Hanno inoltre deplorato la retorica nucleare di Mosca e la sua disinformazione sugli attacchi chimici e sui programmi di armi biologiche in Ucraina.
Oltre all’Ucraina e alla NATO, sia Biden che Macron hanno espresso preoccupazione per la «sfida all’ordine internazionale» della Cina, in particolare per il mancato rispetto dei diritti umani, e hanno condannato i recenti lanci missilistici della Corea del Nord.
Per quanto riguarda la regione indo-pacifica, Washington e Parigi hanno annunciato l’intenzione di aumentare il coordinamento bilaterale in materia di sicurezza. «Gli Stati Uniti intendono aumentare il loro sostegno e i contributi materiali ai dispiegamenti aerei e marittimi della Francia e di altre nazioni europee nella regione», hanno dichiarato.
SUL VICINO ORIENTE Entrambi i leader hanno accolto con favore il lancio del Forum del Negev, il forum regionale tra Israele, Stati Uniti e quattro Paesi arabi – Bahrein, Marocco, Egitto ed Emirati Arabi Uniti – e il secondo anniversario della firma degli Accordi di Abraham tra Tel Aviv e Abu Dhabi.
Per quanto riguarda il Libano, Biden e Macron hanno sottolineato la storica svolta dell’accordo sui confini marittimi con Israele, avvenuta in ottobre, e hanno esortato Beirut «a eleggere un presidente e a promuovere riforme cruciali».
Le altre questioni regionali discusse sono state «la grave situazione umanitaria del popolo siriano» e la lotta al terrorismo, in particolare allo Stato Islamico.
Infine, hanno commentato la situazione in Iran, sottolineando le recenti proteste scoppiate nel Paese dopo la morte della giovane Mahsa Amini e l’escalation nucleare del Paese.
«La Francia e gli Stati Uniti continuano a lavorare con altri partner internazionali per affrontare l’escalation nucleare dell’Iran, la sua insufficiente cooperazione con l’AIEA, anche per quanto riguarda le questioni serie e in sospeso relative agli obblighi legali dell’Iran», hanno concluso.