
Lunedì l’esercito della Corea del Sud ha accusato la Corea del Nord di aver sparato quasi 130 proiettili di artiglieria in «zone cuscinetto» sul confine marittimo, sottolineando che si tratta di una violazione dell’accordo militare firmato nel 2018, in mezzo a un’impennata delle tensioni negli ultimi mesi.
Lo Stato Maggiore dell’Esercito sudcoreano ha dichiarato che i colpi sono stati sparati intorno alle 15:00 ora locale dalla contea di Kumgang nella provincia di Kangwon e da Capo Jangsan nella provincia di South Hwanghae, secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Ha sottolineato che i proiettili hanno colpito due «zone cuscinetto» situate sulla Northern Limit Line, che è il confine marittimo «de facto» tra i due Paesi e che sono state create dopo il suddetto accordo, firmato nel settembre 2018 con l’obiettivo di ridurre le tensioni di confine.
A questo proposito, lo Stato Maggiore dell’Esercito sudcoreano ha sottolineato di aver lanciato avvertimenti a Pyongyang in seguito a questi colpi, che ha definito «una chiara violazione dell’accordo militare del 19 settembre (2018)». «Chiediamo con forza alla Corea del Nord di fermare immediatamente il fuoco», ha dichiarato.
L’esercito sudcoreano ha sottolineato che sta monitorando la situazione e i movimenti della Corea del Nord in collaborazione con gli Stati Uniti, confermando al contempo che sta rafforzando la sua posizione difensiva contro qualsiasi incidente. In questo contesto, l’esercito condurrà manovre di fuoco vivo nella contea di Cheorwon, a nord-est della capitale Seul, lunedì e martedì.
I governi di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno inasprito venerdì le sanzioni contro alti funzionari ed entità nordcoreane dopo che Pyongyang ha intensificato i lanci di missili balistici e di artiglieria nelle ultime settimane.