
Le autorità italiane hanno respinto la richiesta delle navi di soccorso «Geo Barents» e «Ocean Viking» di assegnare un porto sicuro nelle vicinanze, dopo il salvataggio nelle ultime ore di oltre un centinaio di migranti nel Mediterraneo, e hanno designato Ancona, a più di 1.000 chilometri di distanza, come porto di destinazione per entrambe le navi.
Le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che è illegale non assegnare il porto sicuro più vicino a una nave che ha effettuato un salvataggio in mare e hanno anche avvertito di un imminente peggioramento delle condizioni nel Mediterraneo a causa della vicinanza di una tempesta.
«La nostra richiesta è stata respinta. Le autorità marittime italiane hanno confermato che Ancona è un porto sicuro nonostante il pericolo rappresentato da un viaggio così lungo a causa delle previsioni meteorologiche», ha spiegato l’organizzazione SOS Mediterranée, responsabile dell'»Ocean Viking», in un messaggio su Twitter. Ancona si trova nel nord della costa adriatica italiana, lontano dall’area di soccorso.
«Questo ordine va contro gli interessi dei sopravvissuti, le leggi del mare e significa lasciare il Mediterraneo centrale senza le imbarcazioni di salvataggio delle ONG», ha denunciato il gruppo.
Medici senza frontiere, responsabile di «Geo Barents», ha citato gli stessi argomenti e ha avvertito che la navigazione verso Ancona sarebbe stata «estremamente difficile». «Non è accettabile», ha ribadito l’ONG, che ha ricordato di aver chiesto anche a Roma di trasferire i migranti salvati su una nave della Guardia Costiera senza successo.
«L’invio di due navi di soccorso contemporaneamente in un porto lontano dimostra l’intenzione delle autorità di ridurre il tempo che trascorriamo nella zona di soccorso», ha lamentato MSF.
Le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni prevedono forti venti e onde che potrebbero raggiungere i cinque metri in tutto il Mediterraneo, per cui la decisione del governo è stata descritta come un «dispetto» da media come il quotidiano «La Reppublica».
Le ONG ricordano che le due imbarcazioni sono sicure e vengono sottoposte a controlli periodici, ma avvertono anche che alcuni dei 37 sopravvissuti salvati dalla «Ocean Viking» erano impregnati di benzina, molti di loro con ustioni chimiche, per cui farli passare attraverso una tempesta significa «costringerli a soffrire gratuitamente». Altri 73 migranti sono stati salvati dalla Geo Barents.
Fonte: (EUROPA PRESS)