Il Comitato nazionale di coordinamento per i diritti umani (CNDDHH) ha presentato questa domenica una denuncia contro il ministro degli Interni peruviano, Vicente Romero Fernández, e il generale della Polizia nazionale peruviana (PNP), Raúl Alfaro Alvarado, in seguito all’irruzione avvenuta presso l’Universidad Nacional Mayor de San Marcos, a Lima.
Due avvocati dell’organizzazione per i diritti umani hanno presentato una petizione di habeas corpus sottolineando la detenzione «arbitraria» dei manifestanti e l'»abuso di potere» durante l’intrusione delle autorità nel campus universitario.
La Settima Corte Costituzionale della Corte Superiore di Giustizia di Lima ha ricevuto la causa, condotta dal segretario esecutivo del CNDDHH, Jennie Dador.
La polizia ha preso d’assalto sabato l’Universidad Nacional Mayor de San Marcos a Lima, usando i carri armati per sgomberare i manifestanti che si erano chiusi all’interno del campus, in un’azione che ha provocato almeno 205 arresti e le critiche delle organizzazioni internazionali.
Come nelle recenti manifestazioni in Perù, le autorità hanno limitato l’accesso alla Plaza San Martin, situata nel centro storico di Lima, di fronte alle proteste degli studenti.
Inoltre, il CNDDHH ha denunciato la presunta detenzione di quattro studenti che si trovano nella residenza universitaria dell’Università San Marcos, sostenendo che le autorità non hanno permesso l’accesso agli avvocati o alla Procura.
Organizzazioni per i diritti umani e singoli cittadini condannano l’aggressione Al termine dell’operazione, che ha portato all’arresto di oltre 200 persone, diversi leader dei diritti umani e organizzazioni civili hanno manifestato la loro solidarietà ai manifestanti antigovernativi.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto alle autorità peruviane di garantire la «legalità e la proporzionalità» dell’intervento.
Nel frattempo, la Corte interamericana dei diritti umani (CIDH) ha espresso «preoccupazione» per «l’incursione della polizia, lo sgombero e gli arresti di massa» all’Università di San Marcos e ha esortato le autorità a «rendere conto dei fatti e a garantire l’integrità e il giusto processo di tutte le persone».
Anche l’ex presidente boliviano Evo Morales, molto critico nei confronti del nuovo governo di Dina Boluarte, ha condannato l’operazione di polizia.
«Siamo solidali con le autorità, gli insegnanti, gli studenti dell’Università San Marcos e il popolo peruviano. Nello stile delle peggiori dittature degli anni ’70 e ’80, hanno preso d’assalto questa università con carri armati e armi, senza rispettare l’autonomia universitaria», ha scritto su Twitter.
Fonte: (EUROPA PRESS)