
Il Dipartimento di Stato americano ha confermato la vendita di 220 missili da crociera e altre attrezzature militari all’Australia, per un valore di 895 milioni di dollari (841 milioni di euro).
In un comunicato, il Dipartimento ha sottolineato l’importanza della vendita per «garantire la pace e la stabilità economica nella regione» e che è anche nell’interesse degli Stati Uniti «assistere i nostri alleati nello sviluppo e nel mantenimento di una capacità di difesa forte e pronta».
Il ministro della Difesa australiano Pat Conroy ha dichiarato all’Australian Broadcasting Corporation: «È così che promuoviamo la pace e la stabilità, mettendo punti interrogativi sulla metne di ogni potenziale avversario».
Siamo di fronte alla più grande incertezza strategica dal 1945″, ha insistito il ministro. Siamo di fronte a una guerra di armi nella regione, e un governo responsabile come il nostro se ne sta occupando investendo al meglio delle sue capacità», ha aggiunto.
L’annuncio arriva nella stessa settimana in cui l’Australia e gli Stati Uniti, insieme al Regno Unito, hanno firmato un nuovo accordo militare e industriale nell’ambito dell’AUKUS, che prevede la vendita di un numero di sottomarini nucleari statunitensi compreso tra tre e cinque a Canberra e un programma per la costruzione di un nuovo tipo di sottomarino per le marine britanniche e australiane utilizzando la tecnologia statunitense.
L’accordo, così come la collaborazione tra i tre Paesi, non è piaciuto alla Cina, che lo considera dannoso per «la pace e la stabilità nella regione», secondo le parole della delegazione cinese alle Nazioni Unite.
Fonte: (EUROPA PRESS)