L’ex avvocato di Trump si dice assolutamente disposto a testimoniare contro l’ex presidente

Archivio
Archivio – L’ex avvocato di Donald Trump Michael Cohen – Douglas Christian/ZUMA Wire/dpa

Michael Cohen, ex avvocato dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha dichiarato venerdì di essere »assolutamente disposto» a testimoniare se il suo ex cliente venisse finalmente accusato di pagamenti irregolari all’attrice porno Stephanie Clifford, meglio conosciuta come Stormy Daniels, come lasciato intendere la scorsa settimana dall’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan (New York).

La Procura ha offerto a Trump la possibilità di testimoniare in questo caso di presunta corruzione e in cui Cohen è stato determinante nel dare a Clifford circa 130.000 dollari per tacere di aver mantenuto presunte relazioni con il magnate quasi 20 anni fa; una gestione effettuata irregolarmente per essere nascosta nei conti della Trump Organization, la società di Trump, durante la campagna elettorale del 2016.

L’ex avvocato di Trump si è incontrato due volte questa settimana con i pubblici ministeri che indagano sul pagamento alla Clifford. Sebbene Cohen non abbia rivelato dettagli specifici durante il colloquio, si è detto convinto che ci siano prove sufficienti, come minimo, per accusare l’ex presidente di un reato penale – cosa senza precedenti nella storia del Paese.

Posso promettere al popolo americano che tutte le informazioni necessarie per l’incriminazione e la condanna sono già nelle mani dell’accusa», ha dichiarato Cohen, che ha minimizzato qualsiasi tentativo di Trump o dei suoi sostenitori di screditarlo. I fatti sono i fatti. Non mi preoccupa nulla di ciò che possono lanciarmi contro», ha aggiunto.

Cohen è finito in carcere dopo essersi dichiarato colpevole di aver violato la legge sul finanziamento delle campagne elettorali e di aver commesso due mesi di falsa testimonianza al Congresso, dopo aver assicurato alla corte di aver ricevuto l’ordine da Trump di consegnare il denaro e di aver coperto l’allora candidato alla presidenza per una questione di lealtà. Cohen è stato rilasciato nel 2021.

Lavoravo per un uomo che ha finito per diventare presidente degli Stati Uniti e abbiamo fatto cose sbagliate, ma non ho mai immaginato che la democrazia potesse finire in pericolo a causa sua», ha spiegato Cohen in un’intervista rilasciata venerdì alla rete statunitense ABC, dopo che gli era stata chiesta una valutazione del mandato di Trump, conclusosi con un assalto dei suoi sostenitori al Campidoglio il 6 gennaio 2021.

Fonte: (EUROPA PRESS)