
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avvertito nella tarda serata di venerdì che il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) contro il presidente russo Vladimir Putin ostacolerà i colloqui ad alto livello previsti per sabato a Ohrid (Macedonia settentrionale) per normalizzare le relazioni con il Kosovo.
La posizione della Serbia a Ohrid sarà più difficile domani, perché dovremo pensare a ogni singolo passo che faremo in futuro», ha detto Vucic, che è molto vicino al presidente russo e critico delle sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina, a un comizio a Srem. Mi sembra assolutamente chiaro che il mondo sta scendendo in una spirale di accelerazione del conflitto in Ucraina», ha aggiunto il presidente serbo nei commenti riportati da Tanjug.
L’incontro, a cui parteciperanno Vucic e il primo ministro kosovaro Albin Kurti, si concentrerà sulla finalizzazione dell’allegato sull’attuazione dell’accordo UE sul percorso di normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina, il tutto sotto gli auspici di Bruxelles, rappresentata principalmente dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell.
Belgrado e Pristina hanno negoziato per decenni a Bruxelles, con scarsi risultati e una scarsa attuazione degli accordi già raggiunti. Fonti europee hanno riconosciuto il mese scorso a Europa Press che l’accordo per l’attuazione della comunità di comuni a maggioranza serba, uno status politico speciale per il Kosovo settentrionale, è «difficile», ma hanno sottolineato che si tratta di un impegno a lungo termine che deve essere rispettato.
Tuttavia, nonostante le grandi aspettative dell’UE e del Dipartimento di Stato americano, il presidente serbo, che si trova già nella città macedone, ha anticipato che non ci saranno progressi significativi durante l’incontro. Non ho intenzione di firmare nulla», ha dichiarato.
La Corte penale internazionale ha emesso venerdì il mandato di arresto per Putin con la presunzione di crimini di guerra per la deportazione forzata di bambini ucraini dalle zone conquistate durante la guerra in Ucraina verso il territorio russo. La Russia ha completamente ignorato la decisione, non riconoscendo la Corte come organo giudiziario competente per i suoi affari da quando si è ritirata nel 2016 dallo Statuto di Roma.
Fonte: (EUROPA PRESS)