Il governo statunitense ha «accolto con favore» l’accordo raggiunto tra Kosovo e Serbia sulla normalizzazione delle relazioni bilaterali, ringraziando l’Unione Europea per il suo ruolo di mediatore tra le parti.
Il segretario del Dipartimento di Stato americano Antony Blinken ha elogiato le autorità di entrambi i Paesi «per la loro leadership nel raggiungere questo accordo», in quanto «garantirà importanti opportunità alla popolazione e accelererà il loro percorso verso l’adesione all’UE».
Blinken ha inoltre dichiarato che Washington rimarrà attivamente impegnata nel coordinamento per far sì che l’attuazione degli accordi «funzioni verso una relazione prevedibile e pacifica», al fine di rafforzare «la stabilità e la prosperità nei Balcani occidentali».
Siamo grati all’UE per aver facilitato i colloqui e al governo della Macedonia settentrionale per aver accolto le parti e sostenuto la finalizzazione di questo accordo», ha dichiarato il Segretario di Stato.
L’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera Josep Borrell ha annunciato sabato che i leader di Serbia e Kosovo hanno raggiunto un accordo dopo una maratona di 12 ore di incontri.
Borrell ha ricordato che sia il Kosovo che la Serbia hanno come obiettivo strategico l’adesione all’UE e per questo «Serbia e Kosovo devono normalizzare le loro relazioni». Questo accordo è un passo importante verso la realizzazione di questo obiettivo. Continueremo a lavorare senza sosta fino a raggiungere un accordo globale per la normalizzazione delle loro relazioni», ha sottolineato il capo della diplomazia europea.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha sottolineato che, nonostante l’accordo, non è stato firmato nulla di nuovo, mentre il primo ministro kosovaro Albin Kurti ha descritto l’accordo come un «riconoscimento reciproco de facto», pur sottolineando che «l’altra parte (…) sta scappando dalla firma».
Belgrado e Pristina negoziano da decenni a Bruxelles, con scarsi risultati e una scarsa applicazione degli accordi già raggiunti, appesantiti dai conflitti derivanti dalla violenta secessione del Kosovo dalla Serbia alla fine degli anni Novanta.
Fonte: (EUROPA PRESS)