
Il governo statunitense ha sottolineato che l’accordo tra le parti in conflitto nello Yemen sullo scambio di quasi 900 detenuti è «un importante passo avanti» e ha ribadito il suo sostegno agli sforzi per «trovare una soluzione duratura» alla guerra.
Gli Stati Uniti plaudono all’importante accordo, facilitato dalle Nazioni Unite e dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), per il rilascio di 887 detenuti del conflitto in Yemen», ha dichiarato il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel.
Questo accordo è un importante passo avanti che rafforza lo slancio della tregua mediata dalle Nazioni Unite e del periodo di de-escalation, che dura da quasi un anno», ha detto, prima di sottolineare che «gli Stati Uniti rimangono fermamente impegnati a fare progressi verso una soluzione duratura del conflitto».
Il capo negoziatore del governo yemenita, riconosciuto a livello internazionale, Majed Fadael, ha dichiarato che 880 persone beneficeranno dell’accordo, tra cui quattro giornalisti nel braccio della morte e alti funzionari come un ex ministro della Difesa, nonché i figli di un importante consigliere presidenziale.
Un portavoce degli Huthi, Abdulqadir al-Mortada, ha dichiarato che l’accordo permetterà ai ribelli di riprendersi 706 prigionieri in cambio di 181, e ha detto che lo scambio richiederà circa tre settimane e porterà a un altro round di negoziati dopo il mese sacro del Ramadan.
La guerra in Yemen oppone il governo riconosciuto a livello internazionale, ora rappresentato dal Consiglio presidenziale e sostenuto dalla coalizione internazionale a guida saudita, agli Huthi sostenuti dall’Iran. Gli Huthi controllano la capitale, Sana’a, e parti del nord e dell’ovest del Paese.
Il recente accordo tra Arabia Saudita e Iran per normalizzare le loro relazioni bilaterali, interrotte nel 2016, ha dato una spinta agli sforzi internazionali per risolvere il conflitto e i media hanno persino riferito che Teheran ha accettato di smettere di fornire armi agli Huthi.
Fonte: (EUROPA PRESS)