Gli Stati Uniti e la Francia hanno condannato l’attacco di sabato a un convoglio delle autorità yemenite nel governatorato meridionale di Taiz e hanno chiesto di porre fine a quella che potrebbe essere un’ulteriore escalation di violenza nel Paese, alla luce della recente recrudescenza dei combattimenti dopo settimane di scaramucce a bassa intensità tra l’esercito e l’insurrezione Huthi.
L’attacco di ieri, condotto da un drone, ha causato almeno un morto e due feriti, entrambi guardie del corpo di un convoglio che trasportava almeno il governatore di Taiz, Nabil Shamsan, come confermato dal governo yemenita.
Tuttavia, diverse fonti hanno confermato ad Arab News e al portale di notizie yemenita South24 che il convoglio comprendeva anche il Ministro della Difesa Mohsen al Daari e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Sagheer bin Aziz.
Tutti provenivano dalla città portuale di Mocha dove, venerdì scorso, il ministro e il capo di stato maggiore hanno partecipato a una riunione dei vertici della sicurezza con una delegazione dell’Arabia Saudita, uno dei principali alleati del governo yemenita nel conflitto.
Il governo yemenita e i suoi alleati hanno condannato l’attacco, che attribuiscono all’insurrezione huthi. L’ambasciata francese in Yemen ha espresso in un comunicato «le sue condoglianze alle famiglie delle vittime» per un «attacco che dimostra ancora una volta la natura violenta degli Huthi, che ostacola tutti gli sforzi di pace».
L’attacco segue diversi giorni di escalation di combattimenti che hanno causato la morte di decine di membri di entrambe le parti, a partire da un’offensiva degli insorti contro le truppe governative nel distretto di Hareb, nella provincia meridionale di Marib.
Questi attacchi, così come altri bombardamenti meno intensi e attacchi a terra a Taiz, hanno infranto le speranze di una soluzione pacifica alla guerra, che erano emerse dopo che l’ultima tornata di colloqui per lo scambio di prigionieri tra gli Huthi e il governo yemenita aveva portato a un accordo di principio per il rilascio di oltre 800 prigionieri durante il Ramadan.
L’ambasciata statunitense in Yemen ha condannato «l’escalation huthi a Taiz e Marib. Dobbiamo smettere di esacerbare le sofferenze degli yemeniti», si legge in una dichiarazione pubblicata sui social media.
Fonte: (EUROPA PRESS)